La mammografia rappresenta una delle indagini diagnostiche più importanti nell’ambito della prevenzione del tumore al seno. Anche nel 2020 il carcinoma mammario è stata la neoplasia più diagnosticata nelle donne. Gli screening periodici e l’approccio medico adeguato sono i primi validi alleati nella lotta contro i tumori.
Esistono due forme di tumore: invasive e non invasive. Nel primo caso si tratta di un tumore diffuso che può interessare parti al di fuori del seno, raggiunte attraverso i linfonodi (ad es. i carcinomi duttali infiltranti). Nel secondo caso il tumore coinvolge solo i dotti e quindi non si espande esternamente. La mammografia è uno strumento indispensabile per avere una valutazione accurata delle mammelle.
Mammografia: quando farla
I medici concordano nel fissare a 40 anni l’età a cui cominciare a sottoporsi alla mammografia, con cadenza biennale. Il tutto, indipendentemente dalla familiarità e dalla presenza di sintomatologia. Secondo l’IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), l’adesione allo screening può ridurre del 40% la mortalità per questa malattia.
La mammografia viene effettuata con un apparecchio che utilizza basse dosi di radiazioni, per effetto delle quali si ottengono immagini dettagliate della ghiandola mammaria. Solitamente si eseguono due radiografie per mammella, con inclinazioni differenti, in modo da avere una visione il più possibile esaustiva.
Mammografia con tomosintesi
La mammografia con tomosintesi potenzia la capacità diagnostica, permettendo un’analisi più approfondita della mammella. Grazie alla sua particolare tecnologia viene effettuata una scomposizione ad alta risoluzione dello spessore in strati multipli. Questo consente di rilevare anche quelle lesioni spesso invisibili per la sovrapposizione di tessuto ghiandolare, come succede quando il senso presenta una densità fibro-ghiandolare alta.
Tra i servizi del nostro centro è presente anche la Mammografia digitale con tomosintesi. Questo esame diagnostico consente la visualizzazione, singola o dinamica, di immagini 3D in differenti angolazioni, con una scansione di breve durata. L’esame viene sempre più preferito alla mammografia tradizionale perché aumenta sia la capacità di riconoscere i tumori (la cosiddetta sensibilità) sia la capacità di negativizzare i reperti falsi positivi (specificità).