I trigliceridi sono molecole di lipidi prodotte dal fegato a partire dagli zuccheri semplici. Vengono introdotti nell’organismo attraverso l’alimentazione e solo se in eccesso risultano dannosi. In quantità adeguata sono importanti nella misura in cui contribuiscono a dare energia alle cellule. Ma cosa succede se sono troppi? Il rischio è quello di incorrere in problemi cardiovascolari.
Quando i trigliceridi possono essere pericolosi
Un italiano su 10 presenta livelli elevati di trigliceridi nel sangue, situazione che conduce a un rischio cardiovascolare, da moderato ad alto. Ciò si può tradurre, se non opportunamente monitorato, anche in un infarto acuto del miocardio.
I trigliceridi sono presenti nel sangue, nel tessuto adiposo e parzialmente nello scheletro. Diventano pericolosi quando la quantità supera le richieste dell’organismo: in tal caso si accumulano nelle arterie, creando una placca aterosclerotica. Questa reca danni al tessuto delle arterie, causando una perdita di elasticità della parete arteriosa e rendendo difficoltosa la circolazione sanguigna.
Valori e cause trigliceridi alti
Valori di trigliceridi inferiori a 150 mg/dl sono considerati “normali”. Livelli compresi tra 150 e 500 milligrammo per decilitro (molto alti) posso causare anni anche in persone che non presentano particolari disturbi e che vengono definite “a basso rischio”. Essi incrementano significativamente la possibilità di problemi di cuore e circolazione. Nello specifico aumenta di 2 volte la probabilità di andare incontro ad aterosclerosi, angina e infarto, e di ben 3 volte la possibilità di morte per altre cause, come tumori e ictus.
All’origine di alti valori di trigliceridi vi sono generalmente: inattività o scarsa attività fisica, dieta molto ricca di grassi e carboidrati, consumo eccessivo alcol, fumo, sovrappeso e obesità, fumo di sigaretta, diabete mellito, insulino-resistenza, sindrome metabolica, malattie renali croniche, ipotirodismo.
Analisi del sangue e visita cardiologica per tenere i trigliceridi sotto controllo
Per tenere i trigliceridi, ma non solo, sotto controllo sarebbe opportuno sottoporsi alle analisi del sangue a cadenza annuale. Se si riscontrano livelli superiori a 150 mg per dl, è opportuno confrontarsi con il proprio medico e sottoporsi anche a visita cardiologica.
Per valutare più approfonditamente il rischio cardiovascolare di un soggetto si prendono in considerazione anche del colesterolo totale e delle sue frazioni (HDL “colesterolo buono” e LDL “colesterolo cattivo”).